CHI SONO
La mia situazione di partenza non è stata il massimo, né a livello fisico né a livello caratteriale.
Sul primo versante, ho avuto in dote un’infanzia e una giovinezza costellate da numerosi problemi fisici: se le febbri alte (con tanto di deliri febbrili), le lunghe influenze (settimane intere a letto, spesso un mese e oltre) e i fortissimi mal di testa (pulsanti e protratti per molti giorni di fila) erano la norma, mi sono “concesso” anche alcune operazioni chirurgiche, diversi ricoveri in ospedale e malattie misteriose (per esempio, quando avevo vent’anni sono rimasto a letto per due mesi di fila, di cui il secondo in ospedale, senza che nessuno capisse cosa avevo: ero dimagrito in modo spaventoso, il colorito aveva virato sul giallognolo-verdastro e avevo fitte addominali talmente forti che chiedevo di morire piuttosto che averne altre).
Questo senza contare le due volte in cui da bambino ho rischiato di morire, entrambe per soffocamento, e la circostanza in cui, quando avevo ventotto anni, un’automobile (nemmeno una piccola, ma una berlina) mi ha investito a 80 chilometri all’ora, senza frenare, prendendomi in pieno e gettandomi a trenta metri dal lungo dell’impatto.
Per la cronaca, ho iniziato a scrivere libri subito dopo quell’evento, che per me è stato decisivo (in positivo, nonostante le apparenze).
Sul secondo versante, avevo degli evidenti e dolorosissimi punti deboli. Ci ho messo poco a rendermi conto che intelligenza e felicità sono due cose diverse: quand’ero ragazzino, pur dotato di una vivace intelligenza, tendevo a essere triste, e chiesi a Dio di togliermi un po’ d’intelligenza, che era abbondante, per darmi in cambio un po’ di felicità, che era invece decisamente più scarsa. Probabilmente sono stato accontentato…
Tra i vari punti deboli, spiccavano il senso di attaccamento, la carenza di fiducia nell’esistenza, il senso di solitudine, una certa distanza dal mondo. Ogni persona nasce con certi punti dolenti, ovviamente: si tratta di veri e propri squilibri psichici che vanno risolti… e che una volta risolti diventano punti di forza, giacché lo squilibrio spesso nasconde un potenziale di sviluppo.
Non ha aiutato molto, almeno sulle prime, il fatto di avere un forte senso di libertà personale: ho sempre valutato molto il mio tempo libero, fatto che risulta un ostacolo in certe scelte di vita e in certi percorsi.
Chi va a svolgere un lavoro dipendente, per esempio, deve sottostare a determinati orari, regole, etc.
Quando avevo 24 anni e stavo concludendo uno stage, il quale fu anche la mia prima e unica esperienza lavorativa, mi fu offerto il posto di lavoro della persona che mi aveva scelto come stagista (…): il capofiliale, difatti, apprezzava più me che quella persona e quindi mi offrì il suo posto.
Rifiutai perché, pur svolgendo un lavoro che mi piaceva, per cui ero portato e per cui avevo studiato nel precedente master, percepii distintamente che non ero fatto per il lavoro d’ufficio, con i suoi orari e le sue restrizioni. Aggiungo che mi trovavo in una delle città più belle tra tutte, ossia Firenze, e che avevo anche un giro di amici sul posto, per cui il problema non era il “contorno”, ma proprio l’“essenza” della questione: la libertà esteriore e interiore.
A seguire vagai per qualche anno, indeciso sul da farsi, ma avendo già iniziato a leggere molti testi di crescita personale; a quel punto fui investito dalla macchina, iniziai a scrivere romanzi e a scrivere online… e infine mi indirizzai con sempre maggior decisione verso il percorso coscienziale e la diffusione di consapevolezza.
Nel mezzo del percorso, come sempre capita, vi sono stati svariati eventi “sincronici”.
Mentre percorrevo il cammino, gli antichi problemi sono scomparsi totalmente o quasi: la salute è divenuta praticamente perfetta (passando per vegetarianesimo/veganesimo, tendenza crudista, assenza totale di farmaci, attività bioenergetica, stile di vita sano, pratiche personali) e la vita interiore parimenti si è ripulita (gli antichi turbamenti sono scomparsi e tutto si è spostato verso l’alto).
Naturalmente in mezzo c’è stato un forte impegno e un grande sforzo: in alcune fasi della mia vita, durate interi anni, svolgevo esercizi per 5 o 6 ore al giorno… senza contare il corso di yoga, che consideravo un’attività sociale.
Col tempo comunque la tempistica si è molto ridotta: col diminuire della quantità è aumentata la qualità, per così dire (il che, come approccio, è certamente meglio).
Il cambio di passo più importante c’è stato nel momento in cui, a 33 anni e mezzo, presi una decisione piuttosto importante: da quel momento in poi mi sarei posto al servizio della Vita…
… e la Vita mi ha ripagato, come capita sempre in questi casi, in perfetta applicazione delle leggi spirituali.
Non si è trattato di una scelta facile: avendo scelto di dedicare tutto al percorso interiore, allo studio, alla scrittura e alla divulgazione (rinunciando quindi alla classica via del lavoro retribuito, del consumismo, del matrimonio, del mutuo, dei progetti a lunga scadenza), molte cose “normali” nella vita delle persone le ho saltate a piè pari, a cominciare dall’aver messo da parte il mio ottimo curriculum di studio e le eccellenti prospettive di carriera che avevo da giovane.
Potremmo dire che ho scelto una carriera del tutto differente (di tipo didattico-mistico-sacerdotale), con buona pace di chi invece punta tutto sul successo sociale, sull’approvazione degli altri e sulla gratificazione economica.
C’è voluto un certo coraggio, e anche una notevole dose di determinazione, ma col senno di poi ne è valsa certamente la pena: ho scelto di dedicarmi solo a quello che mi piaceva, che mi ispirava e che ritenevo importante, e conseguentemente ho ottenuto risultati in quei campi… ma non solo, giacché l’Esistenza si prende sempre cura dei suoi servitori: è una legge spirituale ben precisa (enunciata anche da Gesù nei Vangeli).
Ad attendere il viandante alla fine del percorso (ma anche a metà via, con misure sempre crescenti) vi sono la serenità, la forza d’animo, la fiducia, il senso di connessione con l’esistenza, l’amore, la compassione, la saggezza, la bellezza. Non sono conseguimenti da poco… e anzi in verità sono ciò che l’essere umano desidera (e che solitamente cerca nei posti sbagliati).
Il risultato attuale è che ora ho la grande opportunità, ma anche la grande responsabilità, di insegnare agli altri e di essere d’impatto nella vita di tante persone: alimentazione, stile di vita, letture, intrattenimento, pratiche personali, diffusione online, conferenze, etc.
Nella mia attività di divulgazione, non mi invento niente (con l’eccezione di qualche intuizione personale): l’orizzonte che indico è quello dei grandi maestri, dei grandi testi e delle grandi tradizioni evolutivo-spirituali del passato.
Di mio, non sono altro che un megafono, un ripetitore dei vari Gesù, Buddha, Krishna, Lao Tzu, Yogananda, Muktananda, Osho, Ramana Maharshi, Papaji, Vivekananda, Ananda Moyi Ma, Deunov, Aivanhov, Krishnamurti, Hakim Sanai, Rumi. Un ripetitore forse poco degno… ma si fa quel che si può, e dignità e grazia si sviluppano man mano che si cammina.
Se dovessi scegliere quattro testi da salvare, sceglierei i Vangeli, la Bhagavad gita, il Dhammapada e il Tao te ching: una scelta non troppo originale, lo so, a cui sono arrivato dopo aver letto svariate centinaia di testi di crescita personale.
Questi sono i maestri presso cui vado a lezione (quelli esteriori, poi c’è il maestro interiore) e il mio datore di lavoro è l’Esistenza stessa, la quale remunera con monete del mondo di fuori ma anche e soprattutto con monete del mondo di dentro.
Ne approfitto per aggiungere un’ultima cosa. Nel periodo già citato, intorno ai 33 anni, una persona che non conoscevo mi contattò e iniziò a darmi esercizi di vario tipo (non richiesti, peraltro!). Mi disse che lei apparteneva al gruppo di anime di Gesù e Yogananda e che io appartenevo al medesimo gruppo (in effetti erano i due personaggi che avevo sempre sentito più vicini a me). Aggiunse che era in contatto con creature di origine non terrestre le quali lavoravano da dietro le quinte per il progresso dell’umanità e che era presente ai tempi degli episodi evangelici, ma non mi volle dire in quale ruolo.
Affermò che per il progresso personale era fondamentale il vegetarianesimo; al tempo avevo eliminato la carne già da tre anni e avevo appena tolto il pesce, per cui la tempistica fu praticamente perfetta. Di seguito iniziò a darmi degli esercizi da fare, contattandomi lei ogni volta: a suo dire, quegli stessi esercizi avrei potuto assegnarli io stesso in futuro quando sarei stato un insegnante.
Aggiunse una profezia: avrei avuto successo come autore e avrei aperto una scuola di consapevolezza… ma al tempo non avevo ancora scritto niente di genere esistenziale (scrivevo recensioni di libri e qualche articolo), per cui sia l’idea di una carriera da autore sia l’idea di una scuola erano molto lontane da me (anzi, mi sembrarono degli eventi alquanti improbabili).
Dopo avermi seguito per certo periodo di tempo, la persona in questione non si è più fatta sentire.
La profezia è rimasta: vedremo se e in che modi si realizzerà.
Io, molto semplicemente, proseguo nel mio lavoro di diffusione.
Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce